L’acqua nel giardino

acqua giardino
4 Agosto 2023

L’ottica con cui trattare il tema dell’acqua nel giardino si riallaccia ad una dimensione di massimo rispetto verso le risorse a nostra disposizione, a tal proposito ci risuonano alla mente le parole del “Cantico di frate Sole” di San Francesco:

Laudato si’, mi’ Signore, per sor ‘Acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta

Parlare di acqua nel giardino, in termini di progettazione ecologica, significa concentrarsi sul come contenerne i consumi e gli sprechi. Ciò può essere messo in pratica rendendo più efficiente la raccolta di acqua durante i periodi di maggiore rifornimento e migliorando l’efficienza di utilizzo nei periodi di scarsità.

L’acqua nel giardino storico

D’altro canto l’acqua nel giardino può avere un significato completamente diverso. Andando a costituirne uno dei temi simbolici prioritari o la parte ludica, o esprimendo il dominio dell’uomo sul territorio come nei giardini dell’umanesimo italiano fondati su geometrie assolute e imposizioni precise sui percorsi dell’acqua.

Reggia di Caserta
Reggia di Caserta
Villa d’Este, Tivoli
Villa d'Este, Tivoli

Gli esempi delle magnifiche ville riportate ci mostrano come in questo tipo di progettazione l’acqua nel giardino esprima il suo massimo potenziale espressivo con una artificiosa regolazione dei ritmi e delle forme geometriche, senza alcuna considerazione relativa alla sostenibilità ambientale.

La progettazione ecologica dell’acqua nel giardino

Nel contesto di una progettazione ecologica, tutto deve essere riletto secondo i canoni di una natura non dominata in assoluto dall’uomo, ma regolata in armonia con le stagioni e le risorse disponibili. Una prima idea da sviluppare per gestire l’acqua nel giardino consiste nell’organizzazione gli spazi in funzione della necessità idrica delle piante, posizionando gruppi di piante dagli analoghi fabbisogni idrici.

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Un possibile uso dell’acqua in prossimità di un abitazione tipo

La disposizione delle piante a seconda del loro fabbisogno idrico

Gli spazi del giardino ad alto fabbisogno idrico vanno sicuramente dimensionati e limitati. Migliore strategia è quella di posizionarli in un luogo altamente visibile e godibile. Le piante in questa parte del giardino andranno a creare la parte di lusso del progetto. In questa zona è possibile coltivare sia piante perenni che piante stagionali che offrano la loro massima espressione durante il periodo primaverile estivo.
Le aree a medio fabbisogno idrico, in cui intervenire solo occasionalmente una volta che le piante abbiano attecchito, possono essere collocate in prossimità della zona più godibile del giardino e possono avere un’estensione maggiore rispetto alle zone ad alto fabbisogno. Le piante adatte possono essere tappezzanti ed arbustive. Le zone a basso fabbisogno idrico in cui posizionare le piante tolleranti al secco e che vengono bagnate unicamente attraverso le piogge naturali, possono svilupparsi su superfici maggiori ed essere collocate nelle zone del giardino da valorizzare secondo canoni più naturalistici.

Raccogliere l’acqua piovana nei giardini

Un ulteriore strategia per il risparmio idrico consiste nel raccogliere l’acqua nei periodi a maggiore piovosità in modo da utilizzarla nei periodi di scarsa disponibilità idrica, così da:

  • risparmiare sulla bolletta dell’acqua
  • ridurre in parte l’erosione dei nostri terreni
  • rifornire le piante con acqua di ottima qualità.

Per creare un buon sistema di raccolta dell’acqua nel giardino occorre analizzare la topografia del territorio e il tipo  di suolo, individuando le naturali aree di raccolta dell’acqua. È importante valutare che il terreno nella zona reputata idonea alla raccolta dell’acqua non sia compatto. Ciò impedirebbe all’acqua di muoversi liberamente nel terreno. Se lo fosse è possibile migliorarlo con una opportuna lavorazione. Se fosse troppo sabbioso sarà opportuno aggiungere della sostanza organica per aumentarne la capacità di ritenzione idrica del terreno. Anche la scelta delle piante da localizzare nell’area di raccolta deve essere ponderata considerando che siano capaci di tollerare lunghi periodi di immersione. Per ottimizzare ulteriormente il risparmio idrico è possibile porre delle cisterne di raccolta che andranno opportunamente rifornite con appositi sistemi di raccolta dell’acqua dalle gronde dei tetti.

Cistus spp. Specie autoctona che non necessita di grandi quantità di acqua

La scelta delle specie

Un altro passo essenziale per la progettazione di uno spazio sostenibile in relazione ai consumi idrici è sicuramente la scelta delle specie. Come dicevamo nella scelta di aree ad alto, medio e basso fabbisogno idrico, il tipo di piante utilizzabili può essere orientato di volta in volta. Se dunque qualche pianta ad alto fabbisogno d’acqua può essere scelta per la parte più di lusso del progetto, sicuramente nella porzione più estensiva troveranno la migliore espressione le piante autoctone (dal greco autòs stesso, e chthòn suolo/terra, indica l’appartenenza di qualcosa o qualcuno ad un luogo). Fra queste che quindi sono ‘abituate alle condizioni naturali del luogo’ di luce, disponibilità idrica, resistenza al freddo, resistenza a certe patologie, potremo individuare quelle più compatibili con il progetto e con l’ambiente locale. Anche in questo senso autoctono è buono.

L’acqua nel giardino… pubblico

Queste nostre argomentazioni riguardanti l’acqua nel giardino, il suo utilizzo intelligente e la sua salvaguardia, possono essere ampliate e adottate anche per quanto riguarda la gestione del verde pubblico. Infatti, anche e soprattutto l’utilizzo dell’acqua nel giardino pubblico deve adottare strategie integrate per massimizzarne l’efficienza. Per scoprire quali possano essere queste strategie si rimanda all’articolo “Lo stress idrico in ambiente urbano” del Prof. Francesco Ferrini.

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