Un orto in giardino, secondo il nostro stile

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1 Aprile 2021

Dopo il lock down la spinta allo stare nel verde è diventata molto forte. Molti si sono inventati coltivatori. In questo articolo ci si vuole occupare più che degli aspetti tecnici del fare un orto in giardino, di quegli aspetti psicologici che possono interessare chi si deve accostare e prova curiosità verso questo tipo di esperienza. Specificatamente ci rivolgiamo a chi non ha né tempo né spazio ma sente una forte pulsione, quasi una necessità al coltivare. Come quella che abbiamo provato in molti durante lo scorso marzo 2020.

Perché fare un orto in giardino?

1. Prima di tutto conviene
2.In secondo luogo posso controllare la qualità di ciò che mangio
3. Inoltre mi diverto
4. E poi che soddisfazione!

Inoltre guardiamo cosa è segnalato sulla pagina di benvenuto dell’Associazione Svizzera per l’ortoterapia:

“Occuparsi della terra e delle piante può conferire all’anima una liberazione e una quiete simile a quelle della meditazione”.

Chi lo ha già provato capisce bene il messaggio, magari se non ci poniamo obiettivi troppo alti. Non bisogna soffrire di ansie da frustrazione.

La soddisfazione di raccogliere le proprie verdure è impagabile. Scopriamo che in molti casi lo scarto non esiste. Guardiamo queste belle foglie di barbabietola. Non capita quasi mai di comprare le barbe rosse e pensare che esiste una foglia commestibile al pari della bietola o degli spinaci!

Piccolo è bello lo stesso!

orto in giardino

In questo piccolo orto la suddivisione dei vari ambiti di coltivazione è segnata da percorsi che saranno particolarmente utili quando il tempo è brutto, potremo raccogliere le nostre
verdure anche in caso di pioggia senza compattare il terreno e senza sporcarsi i piedi.

I sentieri possono essere realizzati in terra battuta o con fondi lastricati per esempio utilizzando semplici lastre di cemento posate su uno strato di sabbia o file di mattoni o pietre naturali.

Ma anche con cassette più piccole possiamo sicuramente provare a seminare misticanza (insalatina che anche dopo il taglio continua a crescere per darci altri raccolti) rucola, peperoncino e basilico. Questa esperienza sarà fonte di soddisfazione sicura anche per un piccolo balcone. Allo stesso tempo il peperoncino prima della raccolta dei frutti, renderà bella la nostra terrazza come con altre fioriture stagionali.

Non importa se abbiamo poco spazio. In altre parole abbiamo solo pochi vasi? Ad esempio se ne abbiamo di grandi possiamo piantare dei bei sedani o della insalata gentile. Talvolta le aromatiche migliorano il sapore delle loro vicine come nel caso delle patate precoci se associate al cumino e coriandolo. L’aneto e le carote se seminate nello stesso filare esercitano lo stesso influsso. Interessante l’aspetto protettivo che le aromatiche esercitano nei confronti dei parassiti! Tenere anche dei fiori, sia stagionali che perenni ci aiuta a creare
un ambiente gradevole e con un maggiore valore ecologico. Ci saranno più insetti anche utili per un
controllo biologico.

orto in giardino

Il nostro orto in giardino

Secondo noi è giusto sentirsi liberi di sbagliare. Quei saperi che circolano fra gli hobbisti dell’orto, possono incupire gli inesperti. Verdure troppo fitte, seminare a file o a spaglio, poca o troppa acqua. Mettiamolo nel conto. Si sbaglia. Oltretutto le piante ci educano se siamo disposti ad ascoltarle. Allo stesso tempo i successi o gli insuccessi del nostro orto, ci fanno capire che tipo di orticoltori siamo. In pratica anche con le piante è una questione di relazione.

La relazione uomo natura scienza, la comprensione sistemica dell’evoluzione le implicazioni con le crisi globali a livello ecologico ed economico si stanno sempre più evidenziando, molto interessante a questo proposito, il libro “Vita e natura. Una visione sistemica.” Ne riportiamo un piccolo passo che esplicita l’aver cura delle piante in un modo molto particolare.

Secondo l’ecologia profonda, fondata dal filosofo norvegese Arne Naess, la natura e l’Io sono la stessa cosa. In un’etica ecologica, “Aver cura è qualcosa che fluisce naturalmente se l’Io si amplia e si approfondisce fino al punto di percepire la protezione della Natura come una protezione di noi stessi “

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Ecco le nostre regole per l’orto in giardino

Di libri e consigli sul giardinaggio sono pieni gli scaffali di librerie, supermercati e giornalai. Nulla togliendo al valore degli insegnamenti tecnici vogliamo indicare una scorciatoia, per chi non ha voglia o tempo di studiare. Sbagliando si impara. Vogliamo stimolarvi a fare un orto, un balcone, un vaso, a misura vostra. Secondo il tempo, la voglia, le risorse anche economiche che avete. Una volta pacificati su questo avremo una base da cui partire.

Facciamo con l’orto quanto Pennac suggerisce di fare con la lettura:

“..Il diritto di non leggere, Il diritto di saltare le pagine, Il diritto di non finire il libro, Il diritto di rileggere, Il diritto di leggere qualsiasi cosa..”

In conclusione creiamoci il nostro decalogo personale del buon orticoltore. Iniziamo, interrompiamo, continuiamo, aumentiamo, sperimentiamo, facciamo un orto in giardino, biologico, chimico, un misto, non dimenticandoci di fare un orto per nostro piacere e per il piacere della nostra tavola. Concediamoci tutta l’inquietudine derivante dal divario tra l’orto reale e quello che vorremmo, senza rimanere schiacciati, prendendo tutto con la giusta aspirazione a far meglio. In questo modo abbiamo in mano uno strumento liberatorio e curativo.

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In questo piccolo orto a ridosso del muro dove fiorisce una rosa ,un filare di piselli incannati , vicina una fila di spinaci. Sulla destra delle zucchine e sotto qualche insalata. Ricordiamoci di lasciare alcuni spazi per le comuni piante spontanee dei campi. In questo modo preserviamo e favoriamo le comunità di artropodi entomofagi , che poi aiuta la riproduzione degli uccelli insettivori. Inoltre, molte specie erbacee producono polline e nettare, importanti fonti di nutrimento per numerose specie di ausiliari, dagli imenotteri e ditteri parassitoidi ad alcuni predatori (Dorn et al., 2006; Wäckers et al., 2006).

Per concludere in bellezza ecco cosa Victor Hugo, ne “I Miserabili” fa dire al buon vescovo di Digne, Monsignor Charles François Bienvenu Myriel dialogando con la sorella , la Signora Magloire, a riguardo del giardino nell’orto o che dir si voglia dell’orto nel giardino!

 

«Dal momento che traete vantaggio da tutto, monsignore,
guardate quell’aiuola inutile. Sarebbe meglio cavarne insalata,
piuttosto che mazzi di fiori.»

«Signora Magloire,» aveva risposto
il vescovo, «vi sbagliate. Il bello è altrettanto utile dell’utile
stesso.» E aggiunse, dopo una pausa: «Forse di più.»

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