Restauro del verde nel Criptoportico – Bagno di Venere alla Reggia di Caserta

Anno: 2022
Posizione: Caserta
Cliente: Reggia di Caserta
Fase: Progetto esecutivo
Superfice: 4500 mq
Partner: REM
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Il Criptoportico – Bagno di Venere costituisce un ambiente unico nel suo genere all’interno del Giardino Inglese della Reggia di Caserta. Realizzato alla fine del 1700, questo ambito esemplifica la complessa relazione tra architettura e vegetazione, la quale rappresenta la principale sfida nella conservazione dei giardini storici. Carlo Vanvitelli concepì il Criptoportico in modo da illudere gli ospiti dei regnanti di trovarsi in un’area di scavi archeologici, sul luogo di un antico ninfeo romano. Questo suggestivo spazio a galleria si affaccia infatti sul Bagno di Venere, dando vita a una delle più affascinanti vedute del Giardino Inglese.

A causa delle sua complessità e delle vicende storiche che lo hanno accompagnato, questo ambito necessitava di un intervento di restauro, al fine di garantire la piena fruizione in sicurezza e consentire a tutti di godere della sua bellezza. 

Pertanto, con il fine di attuare un intervento mirato e attento sul patrimonio botanico, è stata fondamentale l’indagine storica preliminare, con l’obiettivo di costruire un quadro conoscitivo dei caratteri storici, botanici e tipologici del sito, avvalendosi di materiale bibliografico e iconografico, nonché delle notizie riguardanti aspetti come vicende legate alla committenza reale, al giardiniere Graefer e i suoi figli, che si occuparono della gestione del giardino, analizzando quali fossero le specie vegetali utilizzate fin dai tempi della realizzazione del giardino, così come riportato negli elenchi botanici conservati negli archivi della Reggia.

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Nel corso della ricerca sono state analizzate più di mille specie botaniche presenti storicamente in tutto il Giardino Inglese, tra le quali sono state individuate quelle presenti nel Bagno di Venere. Il confronto tra quanto emerso dalla ricerca storico-botanica e il censimento delle specie vegetali effettuato durante i sopralluoghi in situ ha permesso di delineare quale fosse la composizione specifica originaria del giardino e definire il corretto approccio al restauro della vegetazione.

In particolare, è risultato necessario intervenire sull’estradosso del Criptoportico e sui paramenti murari esterni, dove le problematiche legate alla complessa interazione tra architettura e verde risultavano più evidenti. In collaborazione con i professionisti che si occupano del restauro architettonico, delle strutture, della componente idraulica e dell’analisi geotecnica, è stata effettuata una verifica delle eventuali interferenze riscontrabili tra la vegetazione e le opere architettoniche.

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Il progetto di restauro ha dunque come obiettivo la risoluzione delle interferenze riscontrate, attraverso i seguenti interventi: realizzazione di una nuova copertura vegetata al di sopra delle volte del Criptoportico, mediante l’installazione di un pacchetto di accumulo/drenaggio tipo “tetto verde” che garantisca il corretto smaltimento delle acque piovane, a protezione della struttura ipogea; consolidamento degli esemplari arborei di pregio mediante soluzioni differenziate caso per caso; ripristino della vegetazione arborea e del sottobosco, sulla base di quanto emerso dalla ricerca storico-botanica.

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Sezione tipologica tetto verde sul criptoportico
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