Percorsi nel verde: principi di progettazione

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6 Luglio 2023

La corretta progettazione dei percorsi nel verde può portare a una maggiore soddisfazione da parte degli utenti. Infatti per arrivare a un risultato gradevole e funzionale è necessario un grande sforzo in termini di pianificazione e progettazione. I fattori che portano alla realizzazione di percorsi in grado di svolgere al meglio le loro funzioni sono molteplici..

I percorsi nel verde possono da un lato contribuire a rafforzare e identificare l’idea di progetto, dall’altro evidenziarne gli errori. Il concetto della “vendetta del pedone” è emblematico in questo senso. Infatti, indipendentemente da come sia stato concepito il progetto di uno spazio, l’utente sceglierà sempre la via più comoda o la più veloce. Sarà capitato almeno una volta ad ognuno di noi di trovarci, quasi senza farci caso, a lasciare il vialetto pavimentato per “tagliare” un prato attraverso un viottolo di terra battuta e raggiungere più rapidamente la nostra destinazione. É questo il caso in cui la “user experience” prevale su un design errato o inadeguato.

Le soluzioni progettuali possono essere innanzitutto divise in due categorie principali. Da una parte le situazioni in cui sia già presente una struttura di percorsi di base, dall’altra quando invece si tratta di nuove realizzazioni. Nel primo caso i progetti consistono essenzialmente nel potenziamento estetico attraverso l’aggiunta di amenità di vario genere, con la finalità di migliorare la qualità e la funzionalità della “user experience”. Nel caso di nuove realizzazioni, la progettazione parte dal collegamento tra i punti di origine e destinazione, dimensionando i percorsi in base alla stima del picco massimo di utenti previsti. Al contempo deve essere inoltre studiato il contributo della componente estetica, accuratamente integrata negli aspetti funzionali. Gli aspetti estetici sono riconducibili a una miriade di esperienze sensoriali e intellettuali provate dagli utenti mentre si muovono attraverso un determinato ambiente.

Funzionalità e accessibilità dei percorsi nel verde

Lo scopo primario di un percorso è portare l’utente dal punto A al punto B. Ma la corretta integrazione di un vialetto nel più ampio progetto di un giardino, sia esso pubblico o privato, richiede maggiore attenzione. Infatti, anche se non è possibile prescindere dai concetti di funzionalità e accessibilità, bisogna tenere conto anche dell’estetica. I percorsi nel verde costituiscono un fattore molto importante nella progettazione di parchi e giardini, ma non bisogna dimenticare l’importanza di tutto quello che ci sta intorno e, soprattutto della complessa relazione tra elementi artificiali e naturali (o naturaliformi).

La presenza di punti di riferimento e di segnaletica possono suggerire quali siano lo scopo e il comportamento previsto degli utenti. Da questi concetti è possibile stimare la larghezza dei percorsi nel verde, la loro forma, i materiali e la presenza di altre caratteristiche. Una segnaletica ben progettata può aiutare gli utenti a orientarsi, in particolare in ambienti complessi come possono essere i parchi urbani.

Un altro aspetto importante è il numero di utenti e dunque il traffico pedonale o ciclopedonale che insiste su un determinato percorso. Si tratta di un parametro che non può essere ignorato durante la progettazione, soprattutto nel caso degli spazi pubblici. Quando infatti ci lasciamo guidare dal concetto di usability, il disegno dei percorsi viene fuori quasi da sé. A nostro vantaggio abbiamo anche il gran numero di dati oggi a disposizione, che consente di definire in modo pratico e realistico quale sia il percorso più adatto a un certo tipo e ad una certa quantità di utenti.

Situazione preesistente in un parco pubblico pubblico a Tbilisi (Georgia)
Proposta di progetto per un arco pubblico a Tblisi (Georgia)

Come scegliere il layout migliore?

Ecco alcuni accorgimenti per fare in modo che gli utenti rimangano sul percorso prestabilito e non abbiano la necessità di tracciarne di nuovi. Prima di tutto, davanti alla nostra planimetria di progetto, bisogna fare uno sforzo di immaginazione. Dobbiamo infatti provare a metterci nei panni degli utenti finali, che visiteranno il nostro parco per i motivi più vari, passeggiando lentamente o andando di buon passo per arrivare in tempo ad un appuntamento.

Oltre a inquadrare le tipologie di utenti, per creare un layout di percorsi nel verde adatto a tutte le esigenze è inoltre necessario esaminare con attenzione il contesto di riferimento. Ci sono altri parchi nelle vicinanze con i quali cercare un collegamento? Esistono piste ciclabili che possano essere integrate nel nostro progetto? Dove sono le fermate dei mezzi pubblici? Partendo da queste informazioni sarà più facile disegnare dei percorsi validi che vengano incontro alle necessità degli utenti.

La scelta tra percorsi ortogonali, sinuosi o un mix dei due dipende fortemente dallo stile con cui è stato deciso di progettare il parco, come del resto la scelta tra aiuole formali o dal disegno organico. Questo però è un argomento troppo ampio, che necessita di essere trattato in altra sede. Per quanto compete a questo articolo ci limitiamo ad affermare che estetica e funzionalità devono sempre andare di pari passo, senza che vi sia un troppo marcato sbilanciamento verso l’uno o l’altro concetto. Altrimenti si rischierà da un lato di avere un bel disegno ma una scarsa usability, dall’altro una grande efficienza ma poca personalità.

Alcuni esempi di percorsi nel verde

Prendiamo per esempio il caso di un parco in cui per motivi estetici o per necessità si sia deciso di scegliere percorsi nel verde ortogonali tra loro. La “vendetta del pedone” può essere evitata facilmente creando delle bordure con arbusti o tappezzanti in prossimità degli incroci tra i percorsi. In questo modo l’utente non avrà la possibilità di tagliare attraverso le aiuole per fare prima. Inoltre, la vista di aiuole e prati curati contribuirà ad aumentare la qualità dell’esperienza dell’utente, apportando indirettamente benefici in termini di benessere psico-fisico.

Un’altra soluzione per creare percorsi nel verde funzionali e piacevoli consiste ad esempio nel sovrapporre ad una maglia regolare di percorsi degli elementi che vadano a interrompere la rigidità di lunghi percorsi rettilinei. É questo il caso della Biblioteca degli alberi a Milano. A una maglia di percorsi rettilinei che collegano i punti di accesso al parco, sono state sovrapposte delle forme circolari, utilizzando alberi, arbusti o particolari pavimentazioni. In questo modo chi avesse necessità di attraversare rapidamente il parco, vivrebbe comunque un’esperienza più piacevole e varia. D’altro canto, chi volesse fruire dell’area verde per rilassarsi, troverebbe nelle zone circolari delle “isole” di tranquillità. Percorsi curvilinei o serpeggianti sono comunque da preferire per il passeggio in quanto consentono un’esperienza più rilassata.

Lakeshore East Park di Chicago (USA).
Biblioteca degli Alberi a Milano

Conclusioni

Lo studio del movimento delle persone all’interno degli spazi verdi è un tema complesso, fortemente legato alle grandi differenze tra gli obiettivi dei diversi sistemi di cui fanno parte. Ad esempio, la maggior parte delle reti di percorsi in contesti urbani sono progettate principalmente per garantire funzionalità piuttosto che per vivere esperienze estetico-sensoriali. Inoltre, siccome la progettazione dei percorsi è parte integrante di tutti i tipi di progetti di spazi pubblici, è difficile trattare questo tema in maniera approfondita senza considerare il contesto di riferimento. Di conseguenza, situazioni specifiche richiedono ricerche specifiche per arrivare a soluzioni basate
sull’esperienza professionale. I progettisti dovrebbero essere ben consapevoli dei molti fattori ambientali che contribuiscono al godimento degli spazi aperti, fornendo un’esperienza ricca e una profondità di significato a tutti coloro che frequentano gli ambienti progettati.

FONTI

Bilyj, B. 2018. Pave the way. Lawn&Landscape

Harris, C.W., Dines, N.T., 1998. Time-Saver Standards for Landscape Architecture, McGraw-Hill Publishing Company.

Licenza immagini Creative Commons

La vista in copertina fa parte del progetto Parco della Reggia di Rivalta, realizzato per il concorso indetto dal comune di Reggio Emilia, in collaborazione con Modostudio Cibinel Laurenti Martocchia Architetti Associati, CCDP Centro Cooperativo di Progettazione. 

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