Concept paesaggistico per la Certosa del Galluzzo

Anno: 2022
Posizione: Firenze
Cliente: Privato
Fase: Concept
Superfice: 105000 mq
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Il complesso monastico fondato nel XIV secolo è stato completato e abbellito fino al XVI secolo, anche se altri pregevoli lavori sono continuati fino al XVIII secolo e oltre. Come ogni altro complesso monumentale, anche la Certosa di Firenze è stata oggetto di alterne vicende nel corso della sua lunga storia, che hanno visto l’avvicendarsi di periodi di prosperità a fasi di abbandono.

In generale, il concept paesaggistico punta a recuperare la viabilità storica e ripristinare le attività che storicamente caratterizzavano alcuni spazi, al fine di valorizzare il racconto dell’evoluzione storica del complesso. Questo si estende sull’intera collina ai piedi del monastero, ed è caratterizzata da diversi ambiti.

Il chiostro grande è considerato il cuore del monastero perché era il centro della vita monastica. Nel corso dei secoli ha cambiato spesso volto (orto, frutteto, cimitero, lavandeto, prato) ma la quadripartitura, che richiama il concetto del Paradiso terrestre espresso nella Bibbia, è sempre rimasta invariata costituendo di fatto un elemento importante di architettura monastica. Si è quindi scelto di preservare questo disegno inserendo delle nuove piante di bosso, mantenendo il campo santo e destinando due porzioni del chiostro a prato, una a lavandeto e una a frutteto, in modo da ripercorrere l’evoluzione storica di questo spazio.

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L’oliveto storico, in seguito a un periodo di abbandono, viene rivalutato inserendo nuove piante su disegno del sesto di impianto originale. In passato la consociazione mandorlo-olivo era una pratica molto diffusa, oggi invece è molto rara a causa dei cicli produttivi sfasati. In questa sede viene riproposta come recupero paesaggistico della collina grazie alla suggestiva fioritura tardo-invernale dei mandorli circondati da ulivi.

I percorsi all’interno del bosco e nei campi ripropongono quelli storici visibili nelle planimetrie settecentesche. Sul lato nord-ovest, in prossimità del fiume Greve, vengono inoltre riproposti gli orti.

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